- preparazione dell’evento di apertura del ventesimo anniversario “I Vent’Anni del Telefono Viola”. Ipotesi per il tema della conferenza pubblica di apertura: “Il pensiero non psichiatrico: Ricominciamo da Giorgio Antonucci”.
- Prima preparazione di una manifestazione pubblica (da lanciare a partire dalla stessa conferenza suddetta e aperta alla rete di altre associazioni, centri, ecc. ) e del manifesto contro la proposta di Legge del manicomialista “Ciccioli” che vuole il prolungamento del TSO a sei mesi, la sua trasformazione in TSN (Trattamento Sanitario Necessario) e la sua liberalizzazione e privatizzazione.
- Approvazione dei primi referenti territoriali che chiedono l’uso del nome “Telefono Viola” e la possibilità di operare in determinate province con l’adozione del nostro statuto, secondo criteri concordabili con i singoli candidati, e secondo regole e principi consolidati, in uso nel volontariato.
- Aggiornamenti sul calendario del processo Mastrogiovanni - Mancoletti di Vallo della Lucania, in cui siamo tra le parti civile.
- Varie eventuali.
mercoledì 29 dicembre 2010
In apertura dell'anno celebrativo "I VENT'ANNI DEL TELEFONO VIOLA"
venerdì 24 dicembre 2010
AUGURI RISULTATI IMPEGNI
martedì 14 dicembre 2010
EVVIVA! IL TELEFONO VIOLA PARTE CIVILE A VALLO
Roma, 14 dicembre 2010
Alessio Coppola, fondatore e presidente del Telefono Viola
giovedì 9 dicembre 2010
Processo Mastrogiovanni-Mancoletti Udienza del 06.12.2010
martedì 7 dicembre 2010
Verso l'assemblea di fine anno
martedì 30 novembre 2010
Notizie sul processo Mastrogiovanni
venerdì 26 novembre 2010
VERSO L’OTTAVA CONFERENZA SOCIALE MENSILE
Alessio Coppola informerà sulle conclusioni della fase di registrazione regionale del Telefono Viola e dello Statuto modificato.
In margine alla Conferenza potranno essere presi accordi e appuntamenti per approfondire problematiche di carattere personale.
telviolaroma@yahoo.it
http://telviolaroma.blogspot.com/
http://telefonoviola.weebly.com
06-490821 (n° provvisorio ospite, lasciare nome e numero per farsi chiamare).
Cell. 3341011533 (stampa ed emergenze TSO).
Audio/video dell'intervista ad Alessio Coppola andata in onda su Radio 3
mercoledì 24 novembre 2010
Intervista ad Alessio Coppola sui principi fondativi dell'ecologia umana
"Alessio Coppola fondatore nel 1991 del Telefono Viola, e ora Presidente, illustra i fondamenti, tra cui i principi dell'ecologia umana, i percorsi e gli obiettivi di questo servizio di volontariato rivolto a utenti che hanno bisogno di sostegno di tipo psichiatrico".
[N.B. È possibile ascoltare l'audio dell'intervista in questo post del presente blog - 26/11/2010].
martedì 2 novembre 2010
Resoconto dell’Assemblea Ordinaria del Telefono Viola
L’assemblea del Telefono Viola del 29 ottobre 2010 è stata molto partecipata. Essa ha approvato dopo un’ampia discussione le modifiche proposte dal presidente Alessio Coppola. Si riporta qui di seguito l' articolo 2 dello statuto riferito alla natura ed al campo di intervento del Telefono Viola. Le aggiunte rispetto alla statuto originario sono state poche. Tra le più importanti, le specificazioni sui principi essenziali dell’ecologia umana (che saranno oggetto di apposite conferenze sociali), sulla possibilità di corsi e centri per la formazione all’ascolto ed alla visione non psichiatrica. Il Telefono Viola viene inoltre inserito più esplicitamente nella Legge quadro del volontariato dell’agosto 1991 e viene rimarcato il carattere volontario e gratuito dell’attività dei soci. Queste componenti predispongono l’associazione all’iscrizione presso i registri regionali e alla conseguente natura di Onlus.
Gli altri consiglieri sono:
Il nuovo Consiglio Direttivo è convocato per giovedì 4 novembre p. v. ore 16, per discutere e decidere su:
1. Logo, tesseramento, iscrizione alla Regione, autonomia sede e centralino, ecc.
2. Programma dell’intervento sociale per il 2010
3. Varie eventuali
Si riporta di seguito l'articolo 2 dello statuto, integrato con le modifiche approvate dalla suddetta assemblea.
Essa è senza fini di lucro ed opera in beneficio di persone che subiscono maltrattamenti psichiatrici e medici in genere, o che subiscono ingiustamente restrizioni della loro libertà personale.
Essa opera sul territorio nazionale, anche tramite sedi decentrate, attiva linee telefoniche e strumenti editoriali e di comunicazione in genere, compresi radio, giornali, riviste e TV, per diffondere una cultura opposta a quella della segregazione.
“Telefono Viola” si ispira ai principi dell’ecologia umana, in particolare a quelli della tutela della biodiversità umana e del disinquinamento relazionale da ogni forma di potere, ed all’approccio dialogico e non psichiatrico.
“Telefono Viola” è abilitato a raccogliere denunce di maltrattamenti, ed a sottoporle all’opinione pubblica o, d’accordo con gli interessati, ad avvocati di fiducia per la difesa in sede legale.
L’Associazione opera unicamente sulla base dei diritti dell’Uomo e della libertà inviolabile della persona umana.
Può, a seconda dei casi, invitare i suoi interlocutori ad appositi incontri, corsi e seminari a carattere culturale, scientifico, giuridico, psicologico e di mutuo aiuto, presso sedi esterne oppure presso scuole e centri residenziali dell’associazione medesima.
Le attività dell’Associazione e l’impegno dei suoi soci vengono sostenute con i contributi volontari degli iscritti e con le sottoscrizioni e sponsorizzazioni da parte di enti pubblici e privati e di persone singole che ne vogliono promuovere gli scopi con lasciti, donazioni, offerte di vario genere.
L’Associazione sarà dotata di un proprio conto corrente per la riscossione dei versamenti postali e solleciterà pubbliche sottoscrizioni.
LA SEGRETERIA DEL TELEFONO VIOLA
sabato 23 ottobre 2010
La morte di Giuseppe Casu: accusa di sequestro per 7 medici
Dal quotidiano L'Unione Sarda
L'ambulante morto in psichiatria:
accusati di sequestro sette medici
Clamoroso colpo di scena nel caso della morte dell'ambulante quartese Giuseppe Casu. Sette medici del reparto psichiatria del Santissima Trinità di Cagliari sono stati accusati di sequestro di persona aggravato dall'abuso di potere.
Giuseppe Casu è stato ucciso da un farmaco tossico per il cuore. Questa, almeno, è l'idea dei periti del Tribunale. Anche se sottolineano: non c'è la certezza ma un'«elevata probabilità». Il processo sul sessantenne quartese morto il 26 giugno 2006 dopo sei giorni di ricovero in Psichiatria al Santissima Trinità si giocherà tutto su quelle due parole. Però: il paziente è stato legato al letto per tutta la durata del ricovero, dal giorno del trattamento sanitario obbligatorio firmato dal sindaco di Quartu durante lo sgombero degli ambulanti da una piazza, fino a quando si è scoperto che non respirava più. E questo, dicono i periti, non si poteva fare. Di lì la nuova, clamorosa accusa contestata ieri al primario Gian Paolo Turri e agli psichiatri del suo reparto Maria Rosaria Cantone, Antonella Baita, Maria Rosa Murgia, Marco Murtas, Luciana Scamonatti, Marisa Coni: sequestro di persona aggravato dall'abuso di potere. Roba da dieci anni di reclusione.
martedì 19 ottobre 2010
Convocazione dell’assemblea ordinaria dell’Associazione Telefono Viola
L’assemblea è convocata, in prima convocazione, venerdì 29 ottobre 2010 alle ore 8, presso la suddetta sede legale, nell’apposita sala riunioni (per la sua validità è necessaria la maggioranza degli associati iscritti).
Ordine del giorno:
- Approvazione delle modifiche allo statuto originario, proposte da Alessio Coppola, fondatore e presidente del Telefono Viola.
- Elezione del consiglio direttivo dell’associazione (presidente, vice presidente, segretario, 2 consiglieri).
- Costituzione di un gruppo per l’elaborazione del regolamento dell’associazione, previsto dallo statuto, da presentare all’approvazione della prossima assemblea ordinaria.
Alessio Coppola
tutti e due gli indirizzi). Via sms: 334.1011533.
sabato 9 ottobre 2010
SOS PER TATIANA DELL'AMORE
Alessio Coppola, presidente Telefono Viola
"Armonia delle sfere" - Conversazione con Giorgio Antonucci
Reading di poesie e inediti di Giorgio Antonucci
Voce narrante: Laura Mileto
Musica: Cristina Vetrone "Assurd"
Partecipa Eugen Galasso
12 ottobre 2010 alle ore 21.00
"Cortile cafè". Bologna, via Nazario Sauro 24/A
Fonte: Centro di Relazioni Umane

lunedì 4 ottobre 2010
RESOCONTO DELLA VII CONFERENZA SOCIALE
L’ascolto. Le denunce e le chiamate in genere vengono registrate su un apposito libro che riporta anche in parallelo i consigli che vengono dati alle persone e le iniziative che vengono prese a loro favore. Le persone vengono richiamate ad intervalli regolari. In alcune occasioni vengono dati appuntamenti per colloqui di approfondimento e di orientamento per prevenire e contrastare la costrizione psichiatrica (anche fuori del TSO presso i CSM ) il più possibile e nel più vario modo. Nelle situazioni in cui il ricorso alla psichiatria è stato causato soprattutto da conflitti interfamiliari, si invitano ai colloqui i familiari coinvolti (figlio/a e padre e/o madre.) Questo compito è concentrato molto sulla figura del presidente e nella figura dell’avvocato per i casi sottoponibili all’azione legale. La conferenza sociale ha lamentato una scarsità di personale formato all’ascolto e alla mediazione dei conflitti. Per questo si sta pensando ad un corso di formazione all’ascolto “non psichiatrico” per operatori/volontari del Telefono Viola, organizzato da LUVIS, anche in vista di possibili progetti finanziabili dalla Regione, una volta completato l’assetto associativo secondo quanto formalmente richiesto dalla/e Regione/i e dalla Legge Quadro sul volontariato del 1991.
Le visite presso i reparti psichiatrici. La visita al denunciante che è in TSO ufficiale o in trattamento volontario non evitabile (“o accetti le cure volontariamente o ti facciamo il TSO!”) è un momento essenziale tra la persona in difficoltà e l’associazione. Il volontario generalmente va negli orari di visita e allaccia un rapporto diretto con il “fatto paziente”. In alcuni casi può fargli firmare un primo mandato all’associazione per intervenire nei vari modi possibile a suo favore, anche legalmente. Questo mandato generico o pre-mandato potrà essere confermato dalla firma dell’avvocato, per le successive contestazioni del TSO presso il Giudice tutelare. Anche per questa tipologia d’intervento, i volontari sono scarsissimi, ed il loro servizio andrebbe potenziato. Specie su Roma, dove abbiamo diversi TSO al giorno.
Le varie forme di diffida dai vincoli a trattamenti psicofarmacologici e psicoterapeutici “a vita” che spesso si registrano prima o dopo i periodi di TSO (le attuali criminali proposte di prolungamento dei TSO fino a 6 mesi intendono garantire questa cattura prolungata in modo meno contrastabile). Le principali sono tre: la prima è quella per la sospensione delle cure che la stessa persona “in cura” può fare diffidando i sanitari “curanti” in ordine a qualsiasi controindicazione degli psicofarmaci già verificata o verificabile nel proprio sistema psicofisico (due nostri volontari l’hanno usata con successo); la seconda è la diffida stragiudiziale, avanzata dal legale e da lui gestita (appena possibile la pubblicheremo sul blog) in rapporto alle preferenze terapeutiche di cui ha diritto l’assistito (per esempio tollera le pasticche ma non vuole iniezioni ecc.); il terzo tipo di diffida è quello del mandato o procura preventivo, in cui ogni associato e/o assistito deposita una dichiarazione nella sede dell’associazione e all’uopo la invia a chi volesse obbligarlo ad un TSO. Questa procura preventiva, sperimentata già dal primo Telefono Viola nei primi anni 90, pur non avendo valore giuridico in sé, ha valore di “prevenzione” e di “deterrenza” e può sempre tramutarsi in un mandato legale vero e proprio nel momento in cui la minaccia del TSO venisse attuata. La conferenza sociale ha deciso di riattivare questa “procura preventiva” con uno schema più essenziale e meno ideologico di quella storica (sarà tutto pubblicato sul nostro blog, appena possibile!).
La contestazione al giudice per l’interruzione del TSO in corso. E’ la forma più usata dai nostri legali nel rispetto della Legge 833/78. Si avvale soprattutto dell’obbligo del ricorso alle alternative psicosociali e culturali previste dalla legge e che spesso, se non quasi sempre, non vengono minimamente esperite. In alcuni casi non è stato necessario l’intervento legale ma quello del “rappresentante legale” dell’associazione (basterebbe un semplice cittadino, ma non succede …). Alcuni SPDC particolarmente agguerriti impongono al Giudice il loro giudizio sanitario come il migliore possibile per il paziente e non è facile far interrompere il TSO in corso. Ma si è trovato sempre utile il ricorso, in quanto determina condizioni di maggiore attenzione al “fatto paziente”. Inoltre il ricorso costituisce una buona premessa per poi eventualmente impostare un processo per maltrattamenti o simili (come sta succedendo nel caso della nostra L. G., che si è opposta ai primi tentativi di conciliazione). Alessio ha chiarito che in ogni forma di contrasto alla psichiatria costrittiva (quasi tutta se non tutta!) si è rivelato difficile ma sempre utile o risolutivo il ricorso a perizie o trattamenti psichiatrici “privati”. Lo psichiatra privato deve trattare con il paziente in quanto cliente, e questo determina un diverso rapporto di forza. E’ vero che si usa sempre la psichiatria, ma questa è una contraddizione utile all’interruzione del TSO, o al successo del processo, oltreché alla stessa critica alla psichiatria (evidenzia come la sua “diagnosi” dipende alla fine dal potere, anche da quello dei soldi del cliente).. La conferenza sociale quindi approva questo uso, ma rilancia il ruolo della problematica socio economica nel contrasto antipsichiatrico.
La conferenza sociale mensile. E’ anch’essa una forma d’intervento contro il TSO ecc., forse la più nuova e importante, che stiamo sperimentando. Infatti niente è più efficace per convincere uno psichiatra-dipendente che quello di farlo interagire con ex pazienti che si sono liberati dallo psichiatra e dagli psicofarmaci. Niente è più rincuorante che incontrare in una libera riunione uno che sta passando i tuoi stessi guai con la psichiatria o con lo psicologo del CSM, che è psichiatra nel midollo pure lui, oppure che sta in rotta con i suoi familiari che gli hanno tolto il diritto di gestirsi i propri soldi ecc. Niente è più efficace come quello che è successo ieri quando di fronte ad un dubbio legale, si è potuto chiedere direttamente il parere ad un avvocato che era presente! Ed è anche economico! Inoltre il magma culturale dell’approccio non psichiatrico tipico del Telefono Viola è rafforzato in queste riunioni dai principi dell’ecologia umana, che Alessio ha formulato con il Centro di Ecologia Umana, che era ed è l’associazione che ha fondato il Telefono Viola. Questi principi vengono riproposti e rivissuti continuamente nello svolgersi dei vari casi che bollono in pentola. Sono stati richiamati nella conferenza di ieri, perché si è anche deciso di richiamarli nell’assemblea per le modifiche dello Statuto che ci sarà venerdì 29 ottobre. I principi essenziali sono due. Il primo è la tutela della biodiversità umana (non solo quella naturale vetero ambientalista), il secondo è il disinquinamento relazionale dai meccanismi di potere. Fa sorridere leggere la mail di qualcuno che ci critica perché noi faremmo conferenze e non pratica antipsichiatrica. Sul senso che diamo alla parola con-ferenza abbiamo già detto a proposito della Conferenza Pubblica di riattivazione del Telefono Viola Roma.
martedì 28 settembre 2010
Giuseppe D., rinchiuso ingiustamente in un OPG
Telefono Viola di Milano
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Blog ufficiale del Telefono Viola: Telefono Viola Roma 91
e-mail: telviolaroma@yahoo.it

giovedì 23 settembre 2010
VERSO LA VII CONFERENZA SOCIALE
sabato 11 settembre 2010
Un fatto grave accaduto a Bologna
Mozione di stima e solidarietà del Telefono Viola Roma a Maria Rosaria D’Oronzo e al Centro di Relazioni Umane di Bologna - Appello contro il TSO
Il Telefono Viola Roma esprime piena solidarietà a Maria Rosaria D’Oronzo, denunciata per interruzione di pubblico servizio, e dichiara la propria disponibilità ad affiancare con i propri legali i legali del Centro di Relazioni Umane di Bologna per la difesa della nostra amica e collega dott.ssa Maria Rosaria D’Oronzo.
È molto grave che si consideri disturbo e interruzione di cure un’attività di controllo democratico sulla situazione di sospensione dei diritti civili e di comunicazione umana che accompagna sempre con più frequenza i casi di Trattamento Sanitario Obbligatorio.
Noi auspichiamo che i ricoveri coatti siano aboliti e lottiamo per questo obiettivo, e fino ad allora rivendichiamo con forza il diritto di intervento civile. Se questo intervento ci fosse stato durante il TSO che ha portato alla morte Francesco Mastrogiovanni nell’agosto dello scorso anno, sarebbe stata evitata quella grave sciagura.
Noi chiediamo intanto che tutti i momenti attraversati da una persona umana durante il ricovero coatto, cosiddetto TSO, siano visibili ai volontari addetti al problema come noi, ma anche alla stampa ed all’opinione pubblica. Tutti dovranno sapere ora per ora quello che succede ai reclusi della psichiatria legati ai letti di contenzione o vagolanti per settimane sotto una nube intossicante di neurolettici, senza scampo e senza via d’uscita.
Chiediamo che qualche parlamentare si faccia vivo - questa sarebbe una “verifica” prioritaria del suo mandato - per cominciare almeno un’azione di messa in trasparenza di questa tortura legalizzata, autorizzata da psichiatri e giudici, senza costrutto scientifico e senza un regolare processo.
Roma, 11 settembre 2010
Alessio Coppola, fondatore e presidente Telefono Viola Roma
telviolaroma@yahoo.it
giovedì 9 settembre 2010
SEMPRE ATTIVO IL TELEFONO VIOLA
Il Telefono Viola è un’associazione di volontariato che si occupa degli abusi e delle violenze da parte della psichiatria, dando consigli e orientamenti. A seconda dei casi, può indirizzare gli utenti ad avvocati, che collaborano con l’associazione stessa, e che possono intervenire legalmente a loro difesa, oppure inserirli in gruppi di auto aiuto con guida esperta.
Dopo una lunga pausa per riorganizzarsi, Telefono Viola ha ripreso a funzionare dal Novembre 2009. Si è costituito nel 1991 ad opera di Alessio Coppola e di un gruppo di volontari, ed è rimasto attivo fino al 1998.
Ha sede in P.zza Vittorio 31, presso il Sol.Co..
Nei giorni di Martedì e Giovedì, dalle ore 16 alle 19, ci sono degli operatori che rispondono alle chiamate al numero 06/490821, fax 06/491623; in altri orari ed in altri giorni (dal Lunedì al Venerdì) si può lasciare un messaggio alla segreteria del Sol.Co. 06/490821 r. a., dando nome e recapito telefonico e motivo della chiamata, per poter essere ricontattati. Si possono inviare mail per ricevere consigli per prevenire o contrastare, il più possibile, trattamenti psichiatrici imposti.
Sempre negli stessi giorni e negli stessi orari è possibile, prendendo prima un appuntamento, venire nella sede per poter parlare direttamente con gli operatori.
Si invitano volontari e volontarie (persone comuni, utenti ed ex-utenti dei servizi psichiatrici, persone qualificate, come: operatori sanitari, medici, avvocati, psicologi, ecc…), a prendere contatti con l’associazione per iniziare opportune forme di collaborazione.
Si cercano anche nuovi iscritti (unica forma di sostentamento economico dell’associazione. La tessera è di Euro 20).
LA SEGRETERIA DEL TELEFONO VIOLA DI ROMA
http://telviolaroma.blogspot.com
e-mail: telviolaroma@yahoo.it
mercoledì 4 agosto 2010
RESOCONTO VI CONFERENZA SOCIALE
RESOCONTO DELLA VI CONFERENZA SOCIALE
(INCONTRO del
Presenti più di quindici persone, tra associati e non. Alla fine, dato il clima positivo vissuto insieme, si sono associati tutti, anche madre e figli, fratello e sorella. Abbiamo iniziato a vedere il video del processo di Berlino contro la psichiatria, organizzato nel 1998 dal Tribunale Foucault. Il proiettore non è partito. Così ci siamo stretti tutti e tutte intorno ad un portatile, gridando le didascalie, dato che il parlato era o inglese o tedesco.
Molti i commenti dei partecipanti, che interrompevano il video per fare i collegamenti con le loro situazioni attuali, reali, sofferte, di vittime, piccole e grandi, della psichiatria. Non del 1998, ma del 2010. Narrazioni di veri arresti di persone, sulla base di giudizi psichiatrici, sia ieri a Berlino che oggi a Roma, arresti chiamati diagnosi, di fatto condanne alla prigione. Prigione a vita spesso, tra una cura obbligatoria ed un’altra presso i CIM o CSM, tra un trattamento obbligatorio ed un altro presso l’SPDC, i servizi psichiatrici di diagnosi e cura presso gli ospedali. Né servizi, Né “iatrici” della “psiche”, Né diagnosi refertabili, Né tampoco “cura”. Ma tempi e luoghi di tortura, annullamento della persona fisica e della persona giuridica, morale e sociale. Qualcuno dice: quando la psichiatria sarà dichiarata fuori legge? Il nostro presidente Alessio Coppola afferma che andrebbe imposto l’avvocato difensore prima di ogni ricovero coatto, e non dopo, a cose fatte, a danni già creati, a volte irreparabili. Ricorda il processo iniziato a Vallo della Lucania per la morte, l’uccisione di fatto, dell’insegnante buono Francesco Mastrogiovanni, giusto un anno fa, il 4 agosto del 2009, dopo una caccia alla strega con schieramenti di truppe fin sulla spiaggia di Acciaroli e dintorni. “Se mi portano a Vallo, non ne uscirò vivo!” è il grido profetico di Francesco prima della cattura. Ha avuto ragione lui contro gli psichiatri ora accusati della sua morte per abbandono e maltrattamenti gravi (in uno stato protratto di legatura durato 82 ore e poi la morte, questa volta denunciata da una lunga ripresa in diretta, pubblicizzata dall’eccezionale lavoro del Comitato Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni).
Ma Francesco ha avuto ragione anche perché consapevole di quanto fosse immenso e corresponsabile della sua morte il nostro diffuso quieto vivere, la nostra impreparazione ad un agire sociale interdittivo della ignoranza e della crudeltà di molta psichiatria (di quasi tutta, se non tutta), quella che mette l’asticella della norma all’interno della preistoria umana del pregiudizio e sulla base di personali farfugli psicologici e valoriali.
Quindi il da fare: azione processuale e legale contro questa becera psichiatria, ma anche contestazione capillare dei suoi presupposti culturali di massa, del suo uso pseudomedico e televisivo per etichettare e bollare come anomalie mentali da curare e intrappolare a tutti i costi scelte personali e comportamenti che vanno invece ricompresi nelle profondità, nelle libertà e nelle responsabilità dell’espressione umana.
E’ stata anche segnalata ai presenti la testimonianza eccezionale di Natale Adornetto, nostro amico e collaboratore, che ha scritto recentemente sulla sua esperienza come vittima di ripetuti TSO. Le sue parole nascono da un generoso e sofferto sforzo di reidentificazione con i momenti della tortura impostagli da una psichiatria retriva e recidiva. Verrebbe da prendere Natale e portarlo via in un mondo senza legacci, senza psicofarmaci, senza diagnosi.
Diagnosi fasulle, pure nominazioni, che falsificano gli eventi e niente dicono realmente della passione civile, del senso analitico, dei nodi interiori, delle capacità moltiplicatorie della fantasia umana, che Natale esprime. Anche se sottoposto a coercizione. Ecco, gentili psichiatri, gentili psichiatre, di Vallo, di Roma e di Berlino, leggetevi i TSO di Adornetto, per imparare cosa è psichiatria, ma anche cosa è umanità.
Siamo atterrati quindi, alla fine della conferenza sociale, ad alcuni problemi spiccioli ed organizzativi. Insomma ci siamo detti che dovremmo essere di più. Molti di più. Con molti più avvocati e con molti più interventi. Giorgia ad esempio (figlio giovane in TSO, ora fuori, con azione legale in corso) rifarebbe qualche volantinaggio di fronte a qualche luogo psichiatrico che si distingue per notevoli abusi. Intanto abbiamo deciso di farci una copia personale del video del processo di Berlino, aggiornandola poi con le nostre esperienze, lavorando ad un “processo di Roma” contro la psichiatria, di cui il processo di Vallo della Lucania è un atto importante.
A Vallo della Lucania, per Francesco Mastrogiovanni e per i suoi familiari ed amici, noi del Telefono Viola non molleremo la nostra specifica vigilanza legale, saremo accanto e a disposizione della difesa, a prescindere che accettino o meno la nostra costituzione di parte civile. Richiesta da noi avanzata, sia bene inteso, a rappresentanza morale delle centinaia di vittime che fino ad ora abbiamo incontrato e difeso nella nostra azione preventiva e contestativa, gratuita, autonoma, indipendente, documentata per 19 anni.
Roma,
LA SEGRETERIA DEL TELEFONO VIOLA DI ROMA
NOTA. Per Agosto resta in funzione il centralino per la registrazione delle denunce (06/490821). Le più urgenti saranno avviate agli operatori e legali presenti. Denunce possono essere anche inviate tramite email all’indirizzo telviolaroma@yahoo.it