INFORMAZIONI GENERALI
QUESTO E’ IL BLOG DI TELEFONO VIOLA, ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO SENZA FINE DI LUCRO. IL SUO OPERATO SI BASA SULLE IDEE E SULLE PRATICHE DI GIORGIO ANTONUCCI E DI THOMAS SZASZ. NASCE A ROMA IL 22 OTTOBRE DEL 1991, FONDATA DA ALESSIO COPPOLA, ALLORA PRESIDENTE DEL CEU, CENTRO DI ECOLOGIA UMANA. SI DICHIARA PER LA SOLIDARIETÀ SOCIALE E CONTRO GLI ABUSI, LE COERCIZIONI E LE VIOLENZE DELLA PSICHIATRIA COMUNQUE E DOVUNQUE SI MANIFESTINO. LA SUA SEDE LEGALE E’ PRESSO IL CESV, IN VIA LIBERIANA 17 - 00185 ROMA. LA SUA SEDE OPERATIVA (PER INCONTRI E COLLOQUI CONCORDATI) E' IN VIALE MANZONI 55 (METRO MANZONI) PER GENTILE OSPITALITA DELLA FEDERAZIONE COBAS. CHI VUOLE CONSIGLI PER DIFENDERSI O DENUNCIARE ABUSI PSICHIATRICI PUÒ ANCHE TELEFONARE DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ AL NUMERO 06. 59 60 66 30 (SEGRETERIA IN RIPRISTINO A PARTIRE DAL GIORNO 22 OTTOBRE ‘12, GIORNO DEL NOSTRO VENTUNESIMO ANNIVERSARIO). SI PUÒ AFFIDARE UN APPUNTO ALLA SEGRETERIA CON I PROPRI DATI, PER ESSERE RICHIAMATI APPENA POSSIBILE. COSA PUO’ FARE IL TELEFONO VIOLA? ATTUALMENTE POSSIAMO OFFRIRE UN ORIENTAMENTO SULLA QUESTIONE PSICHIATRICA, CHE CI DERIVA DALL’ESPERIENZA DEI NOSTRI CONSULENTI E COLLABORATORI, E CHE SERVE SOPRATTUTTO A PREVENIRE E CONTRASTARE IL PIU’ POSSIBILE I TRATTAMENTI SANITARI OBBLIGATORI (TSO). INFATTI, IL TSO E LE SUE FORME INDIRETTE SONO LE PRATICHE PSICHIATRICHE VINCOLANTI DOVE PIU' SI VERIFICANO GLI ABUSI DELLA PSICHIATRIA. GLI ASCOLTI TELEFONICI, I COLLOQUI E I CONSIGLI OFFERTI DALL’ASSOCIAZIONE SONO GRATUITI. (LA DIFESA LEGALE DA NOI EVENTUALMENTE CONSIGLIATA E’ A SPESE DELL’UTENTE). DOPO VENT’ANNI RESTIAMO UN’ ORGANIZZAZIONE CHE SI BASA SUL LAVORO VOLONTARIO E GRATUITO DI POCHI SOCI. PER ESSERE PIU' EFFICIENTI ABBIAMO BISOGNO DI AIUTO DAI NOSTRI UTENTI E SIMPATIZZANTI. PER SOTTOSCRIZIONI E DONAZIONI (UNICA FONTE DI SOSTEGNO) USARE IL CONTO CORRENTE POSTALE N° 6087021 INTESTATO A TELEFONO VIOLA. PER BONIFICI BANCARI USARE IL CODICE IBAN IT04 W076 0103 2000 0000 6087 021 (CIN W; ABI 07601; CAB 03200; N. CONTO 000006087021). SI POSSONO VERSARE SUL CONTO CORRENTE ANCHE PICCOLE SOMME DI /5/10 EURO, PER COPRIRE LE SPESE DI SEGRETERIA TELEFONICA (IN MEDIA LA SPESA PER NOI E’ DI 2 EURO PER OGNI CHIAMANTE CHE CHIEDE UN CONTATTO). IN CASO DI CRISI DI SOSTEGNO NON POSSIAMO GARANTIRE LE TELEFONATE SUI CELLULARI. IL BILANCIO DELL’ASSOCIAZIONE E’ PUBBLICATO SUL BLOG E SUL SITO. NOTA. INVITIAMO TUTTI GLI INTERESSATI A INTERLOQUIRE CON QUESTO BLOG E CON LA PAGINA FACEBOOK (TELEFONO VIOLA) CON SPIRITO SOLIDALE E COSTRUTTIVO. SI AVVISA CHE PER EVITARE PERICOLOSE CONFUSIONI, IL TELEFONO VIOLA NON RICONOSCE E DIFFIDA ALTRI ORGANISMI CHE USINO IL SUO NOME SENZA ADESIONE AL SUO STATUTO E FUORI DA ACCORDI E DELEGHE SPECIFICI. (Testo aggiornato al 25 novembre 2012)

venerdì 25 dicembre 2009

Auguri per Feste di Natale e Capodanno e alcune notizie

Roma, Auguri per Feste di Natale e Capodanno 2010 e alcune notizie

Carissimi amici e amiche, miei, di LUVIS, e del Telefono Viola Roma,
sono arrivati i giorni del Natale e del Capodanno. L'anno scorso vi ho inviato gli auguri dalla spiaggia fluviale di Caburè, dove sono stato insieme con il mio fraterno amico Giorgio Murgia, vicino la città di Barrerinhas nello Stato del Maranhao del Brasile sub equatoriale. Tornavo dopo 35 anni in luoghi molto amati, alcuni rimasti integri, come il laghetto di Itororoma di Guimaraes, in cui mi sono ribagnato. Ecco, vi mando la foto del laghetto Itororoma, perché anche voi possiate, magari nei nostri ritorni fuori stagione di un bel caldo estivo, "tomar um banho" rinfrescante a cielo aperto, e solo con il verde amazzonico intorno! Devo aggiungere a questo punto una foto della spiaggia di Cahlau di Sao Luis, dove l'anno scorso, giorno di Natale, spaziavamo in ogni dove e in ogni mare!
Vale come mio augurio di pace e di costante bellezza.
Quest'anno 2009 si chiude anche con la riattivazione a Roma del Telefono Viola, il primo storico telefono viola, il primo del mondo (centralino 06/490821).
LUVIS ha fatto un po' da madrina per questa rinascita.
L'associazione "Progettiamo Insieme" ed Il Sol.Co (Consorzio per la solidarietà e la cooperazione) ci sostengono anche in questo rinnovato obiettivo. L.G. ringrazia il Telefono Viola Roma, perché è di nuovo a casa, in netta ripresa, e ci fa gli auguri di un Natale e di un Anno Nuovo, liberi, senza la violenza della psichiatria dei trattamenti sanitari obbligatori (TSO) e della medicina autoritaria.
Nel corso del convegno di Roma all'EUR della Giornata Mondiale della disabilità, il 3 dicembre scorso, abbiamo assistito alla dimostrazione di una ragazza cieca che ci comunicava le sue sensazioni tattili dellAnnunciazione del Beato Angelico, riprodotta in 3 dimensioni attraverso un bassorilievo. Ho sentito la corrente di emozioni che da lei fluiva verso tutti i presenti ed ho pensato: se queste cose sono possibili, poche cose sono impossibili.
Il mio augurio, l'augurio di LUVIS, l'augurio del Telefono Viola che riprende a Roma, è quello di potersi immergere in questi fiumi del mondo e delle emozioni, nutrire la speranza di una nostra rigenerazione personale, di una rivoluzione nelle politiche sociali italiane, e di una gelosa conservazione, invece, degli ecosistemi di questa ancora meravigliosa terra/Terra. Un abbraccio affettuoso!

Alessio Coppola

P.S. Un affettuoso augurio anche a tutti i volontari del CEU (di cui resto un fedele associato), che continuano e intensificano l'accoglienza dei bambini di Chernobyl in zona Torrino - EUR, anche come segnale contro ogni scriteriato ritorno al nucleare! Massimo Sbattella, il nuovo presidente, mi ha detto che presto riavranno un sito per gli aggiornamenti. Ecco, linkiamoci tra tutti, per un meraviglioso 2010!

Seguitemi/ci sul sito e sul blog:
- Luvis
- Telefono Viola Roma 91 (ringrazio Natale Adornetto per la continua collaborazione tecnica!).





giovedì 24 dicembre 2009

Morte Stefano Cucchi: versione inchiesta del Dap e dichiarazione di Rita Bernardini

Caso Stefano Cucchi: la versione integrale dell'inchiesta amministrativa del Dap sul decesso

Roma, 22 dicembre 2009

• Dichiarazione di Rita Bernardini, membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati

Nella giornata di ieri, a distanza di molti giorni dalla richiesta da me avanzata, i membri della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati hanno avuto a disposizione il testo integrale dell’inchiesta amministrativa sul decesso di Stefano Cucchi, realizzata per conto del DAP, dal dott. Sebastiano Ardita responsabile della Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento.

Assumendomene completamente la responsabilità - non essendo del resto l’importante documento secretato - ho deciso di renderlo pubblico attraverso i siti www.radicali.it, www.radioradicale.it, www.nessunotocchicaino.it, www.detenutoignoto.blogspot.com, www.ristretti.it, www.innocentievasioni.net, www.associazioneantigone.it, www.radiocarcere.it, www.cnrmedia.com, i cui responsabili si sono dichiarati completamente d’accordo a portarlo alla conoscenza dei cittadini.

Penso che le dichiarazioni fatte all’epoca della conclusione delle indagini da parte del Capo del DAP Franco Ionta debbano essere oggi rivisitate alla luce della lettura integrale dell’inchiesta, scrupolosa e professionalmente ineccepibile, del magistrato Sebastiano Ardita.

Il documento dell'inchiesta del Dap. [N.B. Il documento è molto lungo e in pdf. Occorrono quindi un paio di minuti per il caricamento e la successiva visualizzazione - Nota del curatore di questo blog].

Fonte notizia: Radicali.it


domenica 20 dicembre 2009

ATTO COSTITUTIVO DEL TELEFONO VIOLA

IL TELEFONO VIOLA
Natura, Scopi e Attività
(Dall’atto costitutivo/statuto presso notaio Silvestri in Roma, del 22 Ottobre 1991)*

IL TELEFONO VIOLA
· E’ un’associazione che “si inserisce nel più ampio movimento del volontariato. Essa è senza fine di lucro ed opera in beneficio di persone che subiscono maltrattamenti psichiatrici e medici in genere, o che subiscono ingiustamente restrizioni della loro libertà personale
[1].
· “Opera per diffondere una cultura opposta a quella della segregazione”.
· “Si ispira ai principi dell’ecologia umana ed all’approccio non psichiatrico promosso dal CEU” [2].

· “E’ abilitato a raccogliere denunce di maltrattamenti, ed a sottoporle all’opinione pubblica o, d’accordo con gli interessati, ad avvocati di fiducia per la difesa in sede legale”.
· “Non fornisce alcuna assistenza diretta o indiretta in campo terapeutico ma opera unicamente sulla base dei diritti dell’Uomo o della libertà inviolabile della persona umana”.
· “Può, a seconda dei casi, invitare i suoi interlocutori telefonici ad appositi incontri e seminari, a carattere culturale, scientifico e giuridico”.
· “Si sostiene con i contributi volontari degli iscritti e con le sottoscrizioni e sponsorizzazioni da parte di enti pubblici e privati e di persone singole che ne vogliono promuovere gli scopi con lasciti, donazioni, offerte di vario genere”.
· “Essa (L’associazione) opera sul territorio nazionale, anche tramite sedi decentrate, attiva linee telefoniche e strumenti editoriali e di comunicazione in genere, compresi radio, giornali, bollettini e TV, per diffondere una cultura opposta a quella della segregazione”.

(*) Sarà riportata a parte una copia fotografica dell'Atto costitutivo del Telefono Viola. Da alcune persone, interessate a collaborare o a organizzare quelle "sedi decentrate" di cui si parla qui nello statuto, mi è stata richiesta la pubblicazione di questo atto costitutivo originario. Per la riorganizzazione del Telefono Viola Roma (o di Roma, o semplicemente Telefono Viola, come ho scritto da altre parti) sarà importante aver presente l'impronta originaria, che, tutto sommato, mi sembra ancora valida (Alessio Coppola).
[1] Questo scopo primario del Telefono Viola si estrinseca in un particolare impegno nel contrastare e prevenire, come è più possibile, il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) nelle sue varie forme e durate (Nota di Alessio Coppola - 20 dic. 2009).
[2] Vedi anche su Internet i convegni nazionali di ecologia umana del CEU - Centro di Ecologia Umana - fondato da Alessio Coppola, e gli apporti all’approccio non psichiatrico da parte di vari gruppi molto critici verso la psichiatria, in quanto etichettamento pseudo diagnostico e regolazione forzata dei comportamenti umani (Nota di Alessio Coppola - 20 dic. ‘2009).



lunedì 14 dicembre 2009

COMUNICATO STAMPA DEL TELEFONO VIOLA ROMA

Comunicato Stampa del Telefono Viola Roma
SULL’AGGRESSIONE AL Presidente del Consiglio da parte di Massimo Tartaglia, sottoposto a cure psichiatriche

IL TELEFONO VIOLA CONDANNA L’USO PROLUNGATO E INCONTROLLATO DI NEUROLETTICI, ACCUSATI DI RIDURRE LA VOLONTARIETA’ DELL’ATTO UMANO FINO A FACILITARE OMICIDI E SUICIDI, CELEBRI NELLA STORIA

Condanniamo l’aggressione violenta attuata da Massimo Tartaglia contro il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Riteniamo che si tratti di un attentato messo in atto con piena consapevolezza e predeterminazione. La sua condizione di “malato di mente” in cura da dieci anni presso il Policnico di Milano, sembra voler attenuare la sua piena e solitaria responsabilità della drammatica vicenda. Ancora una volta il pregiudizio psichiatrico interviene a togliere o diminuire la volontarietà dell’atto umano di una persona che ha agito con piena lucidità e autodeterminazione, come le più circostanziate cronache odierne descrivono.

Chiediamo comunque che per le eventuali attenuanti si indaghi all’interno delle prescrizioni di psicofarmaci sospetti, se ve ne sono state.

Infatti, in altre aggressioni a personaggi storici, come quella al Presidente Kennedy, risoltasi con la sua tragica morte, furono riscontrati massicce prescrizioni di neurolettici, accusati di portare gli aggressori quasi all’annichilimento della loro volontà ed alla coazione di comportamenti criminali (in altri casi gli stessi neurolettici sono accusati di portare al suicidio). A questo farebbe pensare la prima risposta dell’aggressore Tartaglia alla polizia ieri in piazza Duomo, dopo il suo arresto. “Sono nessuno, non so chi sono!”.

Sappiamo che trattamenti psichiatrici prolungati e somministrazioni massicce e continuative di neurolettici in periodi sempre reiterati e più lunghi di TSO (Trattamenti Sanitari Obbligatori) possono portare i pazienti psichiatrici a stati di debilitazione profonda e di intossicazione neurologica che possono alimentare comportamenti criminali o autolesionistici.

Alessio Coppola, Presidente del Telefono Viola Roma (da ott. 1991)
Cell. 334.1011533
alessio.coppola@luvis.eu
http://telviolaroma.blogspot.com/
Centralino Roma: Piazza Vittorio Em. II, N. 31 06/490821 r.a.


sabato 12 dicembre 2009

TELEFONO VIOLA A FAVORE E CONTRO BERLUSCONI

(Post da Liberazione 12 dicembre '09, nel quarantennale della strage di Piazza Fontana)
12 dicembre '69: passato e presente
Dino Greco

La manifestazione di oggi, a Milano, nel quarantennale della strage di piazza Fontana, è tutto meno che una ricorrenza rituale. Perché se quello fu l'evento tragico che inaugurò la strategia della tensione, vale a dire il più organico tentativo di rovesciare il processo di rinnovamento democratico che attraversava potentemente la società italiana, oggi, a distanza di quasi mezzo secolo siamo davanti allo stesso, drammatico crinale, sia pure in forme e contesti del tutto diversi e inediti. Quella fu una "guerra a bassa intensità", anche se mai dichiarata, concepita nella connivenza fra borghesia industriale reazionaria, fascismo, servizi deviati, profondamente innervata di pulsioni golpiste, in un mondo dominato dalla guerra fredda, cui le forze del movimento operaio organizzato e di una sinistra saldamente radicata nel Paese seppero tuttavia opporre una risposta tenace e vincente. Quella di oggi è il risultato di una degenerazione politica, culturale, morale già consumatasi, che ha visto il potere incarnarsi, con il consenso elettorale, nella protodittatura di un uomo solo, sostenuto da una cricca affaristica con inquietanti prossimità ai poteri criminali, tronfia nel perseguire la propria impunità, che sta metodicamente sfasciando ciò che resta del reggimento democratico perché ad esso irriducibilmente refrattaria. E questo avviene in un humus sociale sfibrato e molto meno reattivo, anche se non del tutto piegato, e dentro un quadro politico sul quale la divisione e la sconfitta della sinistra hanno lasciato un segno pesante. Berlusconi - abbandonato ormai ogni tatticismo, rotto ogni argine, deciso l'arrembaggio finale all'intera impalcatura costituzionale - punta decisamente ad elezioni che si trasformino in un plebiscito, nella richiesta che il Paese, tutto il Paese, gli sia consegnato e si compia sino in fondo la torsione totalitaria compulsivamente inseguita sin dall'inizio della sua "discesa in campo". E' sommamente necessario che l'entità del pericolo sia colta sino in fondo, che si uniscano tutte le forze, le soggettività, i movimenti, le espressioni culturali - anche le più diverse fra loro - che hanno tuttavia percepito quanto scosceso sia il piano inclinato sul quale, tutti insieme, rischiamo di precipitare. Chi non ha - o ha smarrito - la memoria delle vicende della storia Patria, potrebbe pensare che vi è un eccesso in questo allarme e che si esagera nel paventare sciagure imminenti. Ebbene, anche da questa coazione a ripetere antiche amnesie e sottovalutazioni bisogna difendersi. Ora. Per non doversene pentire dopo. Da Milano e dalle tante città che oggi ospiteranno manifestazioni, così come avvenuto sabato scorso da Roma, è necessario salga un segnale forte, uno stimolo a rimettere in circolo tutte le risorse democratiche su cui l'Italia può ancora contare. Sia il popolo e non soltanto la magistratura, a difendere la sua Costituzione e la legalità repubblicana. Nessuno si sottragga.12/12/2009

Commento di Alessio Coppola Presidente del Telefono Viola Roma:

.... e neppure noi ci sottraiamo! Collimo con il fondo chiaro e preoccupato di Dino Greco, direttore di Liberazione. Alcuni giornali di oggi dicono che Berlusconi sta dando i numeri, non è più padrone di sé stesso. Sono forse tra quelli che farebbero fare un TSO a Berlusconi con una bella diagnosi psichiatrica "Delirio di onnipotenza, ossessione persecutoria" ecc. E' chiaro che come Telefono Viola contestiamo questa cosiddetta diagnosi (e difenderemmo Berlusconi con i nostri avvocati, pensate, insieme a Ghedini!), mentre invece continueremmo a contrastare il suo lucido disegno di presa del potere tramite consenso popolare e annichilimento di ogni altra regola che non sia quella dello "Lo stato sono io" di monarchica memoria. Anche in questo caso, la psichiatria si prepara a venire in soccorso dei potenti, oscurando, con una etichetta, un programma politico violento e sovversivo della democrazia parlamentare. Berlusconi ragiona molto bene e bisogna batterlo sul piano delle ragioni, delle molte ragioni, e della politica. Alessio Coppola


martedì 8 dicembre 2009

DOCUMENTI DEL TELEFONO VIOLA - ALESSIO COPPOLA


I fronti di lotta del Telefono Viola
di Alessio Coppola
(Nota: questo testo storico del Telefono Viola, è stato redatto nell' aprile del 1995, ma ritenuto dall’autore ancora sostanzialmente valido nel dicembre del 2009)

INTRODUZIONE
Introduzione
Il Telefono Viola, contro gli abusi e le violenze psichiatriche, è stato fondato a Roma nell'ottobre del l99l, da Alessio Coppola, presidente del CEU, Centro di Ecologia Umana, associato alla Legambiente.
L'idea di una linea telefonica contro gli abusi della psichiatria venne da una vicenda di cui si occupò anche qualche programma televisivo nazionale (esempio Uno mattina", Caffè italiano", "Coraggio di vivere ecc.) e che si concluse con l'amputazione della gamba di un giovane romano Davide C., vittima di un incendio mentre era legato a causa di un ricovero coatto presso l'ospedale Forlanini di Roma. Quest'episodio e il riaffermarsi nelle cliniche private e in alcuni ospedali pubblici dell' elettroshock fece nascere il bisogno di una sorveglianza più costante e diretta dei diritti dei pazienti psichiatrici e di ogni persona che viene a contatto con la psichiatria.)
L'esperienza a cui si ispira il Telefono Viola è quella più che ventennale del Dott. Giorgio Antonucci, medico di Firenze, una vita contro i trattamenti sanitari psichiatrici obbligatori (T.S.O), protagonista della chiusura di reparti manicomiali per donne "agitate e pericolose", veri e propri lager.Alessio Coppola, amico di Giorgio dall'85 e suo primo editore, conferma attraverso l'attività del Telefono Viola l'esistenza di una questione psichiatrica, legata non solo ai cosiddetti residui manicomiali, ma soprattutto a una privazione frequente della libertà personale di migliaia di cittadini sottoposti a diagnosi di malattia mentale.
Nonostante si tratti di persone spesso prive della libertà di telefonare, senza moneta, e spesso intimidite dagli stessi psichiatri e infermieri, le chiamate si fanno sempre più frequenti. C'è sempre meno paura di telefonare e di raccontare grandi e piccole angherie cui si è sottoposti nei reparti psichiatrici. Cosi pure registriamo spesso un miglioramento nei rapporti con il paziente quando il Telefono Viola interviene presso i reparti con visite ispettive (o visite di amicizia all'utente, quando ci è possibile).
La media generale delle telefonate in tutta Italia che denunciano abusi psichiatrici ai sei centralini "Viola", depurate delle centinaia che dichiarano situazioni di conflitto in famiglia a causa di figli o genitori "impossibili" è di una cinquantina al giorno.
Attualmente il Telefono Viola è impegnato su cinque diversi fronti: l'elettroshock, i trattamenti sanitari obbligatori illegittimi (TSO), il superamento definitivo dei manicomi, l'imposizione e l'abuso di psicofarmaci, le diagnosi arbitrarie di malattia mentale. Si tratta di cinque settori da cui nascono il maggior numero delle denunce di abusi e violenze.
in alto

ELETTROSHOCK
La campagna contro l'uso dell'elettroshock a Roma dal CEU Ceu '90, vede ora ora Telefono Viola Insieme con altre associazioni e Psichiatria Democratica in un comitato nazionale contro l'uso dell' elettroshock. Il comitato, coordinato tal consigliere comunale De Luca, ha promosso un'indagine, prima regionale e poi nazionale tramite il Ministero della Sanità (on. Costa), conclusasi per ora con l'obbligo di usare procedure per la trasmissione dei dati sui trattamenti elettroconvulsivanti e sull'uso del consenso informato.
Obblighi che ci risultano ampiamente disattesi su tutto il territorio nazionale. In un recente convegno nazionale a Roma, detto Comitato, su proposta del Telefono Viola, ha chiesto la sospensione dell'elettroshock su tutto il territorio nazionale fino a un pronunciamento della Commissione Nazionale di Bioetica (Presidente Prof. D'Agostino). Le convulsioni indotte elettricamente sono un trattamento mutuato da una concezione violenta della psichiatria e senza alcuna riprova scientifica, nonostante siano passati più di cinquant'anni dalla sue prime applicazioni (dal tramortimento dei maiali del mattatoio di Roma all'aggressione ai circuiti neuronali e mnestici del cervello umano nelle più asettiche cliniche private, che godono di sovvenzioni pubbliche e promettono una mitica "guarigione" a colpi di scosse elettriche).
Intanto il direttore sanitario e l'anestesista della clinica Samadi di Roma sono stati condannati in primo grado per il decesso del giovane ventenne Carlo Rellini, avvenuto il 27 gennaio 1989 in seguito a elettroshock.
Altri decessi sono stati denunciati al Telefono Viola, ma sempre in modo anonimo e incompleto in quanto i denuncianti, genitori o coniugi, si ritengono spesso corresponsabili perchè? hanno dato il consenso agli psichiatri in base a generiche assicurazioni sulla mancanza di controindicazioni. Pa queste ragioni è importante che in attesa di una legge per l'abolizione, si impongano le procedure vincolanti previste dalle circolari ministeriali per l'acquisizione del consenso informato del paziente. Questi e i suoi familiari dovrebbero poter accedere anche a informazioni delle associazioni di volontariato che lavorano nel settore.
in alto

RESIDUI MANICOMIALI
Per il superamento definitivo dei manicomi il Telefono Viola, in particolare attraverso la sede di Napoli, sostiene e pubblicizza i blitz avviati da due anni a questa parte dal CCDU (Dr.Cestari) insieme con il senatore Edo Ronchi (e da ultimo con l'on. Lorenzo Diana per il manicomio di Aversa).
I blitz hanno scoperchiato la schifosa pentola dove ancora vengono conculcati i diritti umani e civili di più di 23.000 internati. Solo dopo che l'opinione pubblica e stata scossa dalle agghiaccianti denunce televisive dei suddetti blitz, Camera e Senato hanno approvato con l'ultima finanziaria la definitiva chiusura dei manicomi entro la fine del '96.
Dai blitz è nata anche una rinnovata coscienza da parte di molte associazioni a vigilare in moto che la chiusura obbligatoria si accompagni a soluzioni abitative e convivenziali che rispettino le relazioni, a volte cinquantenarie, dei lungodegenti, e non li obblighi a nuove deportazioni.
in alto

TRATTAMENTI SANITARI OBBLIGATORI
La terza questione, che fornisce le ragioni per l'80% di tutte le denunce sono i trattamenti sanitari obbligatori (TSO): La Legge 180 del 13 maggio 1978, assorbita nella Legge 833, prevede il TSO come estrema ratio, solo se non vi sono alternative sanitarie di altro genere. Il primo articolo della legge infatti dichiara la sua ispirazione generale, affermando: "Il trattamento sanitario è volontario".
Di fatto, da alcuni anni in qua, i trattamenti psichiatrici sono quasi sempre obbligatori, corrispondenti cioè a ricoveri che avvengono coattivamente, con la forza pubblica, approvati, prima o poi, dai due medici psichiatri previsti dalla Legge.
I dati in nostro possesso, confrontati con quelli degli uffici dei giudici tutelari delle grandi città, dove è presente il Telefono Viola , fanno rilevare un aumento sensibile dei TSO negli ultimi anni. A Roma nel '94 ci sono stati più di mille TSO. Genova supera quota settecento, più che a Roma in proporzione alla popolazione. Milano, Bologna e Catania, presentano dati proporzionalmente simili a quelli di Roma .
Questo significa che le strutture sanitarie dei Servizi di Igiene mentale delle USL e dei reparti psichiatrici ospedalieri "risolvono" la delicata materia dei conflitti psicologici sempre più in termini di repressione violante e di sospensione della libertà personale, contraria, ricordiamo, ai dettami costituzionali.
Inoltre più del 50% dei TSO entra in un ciclo ripetitivo a breve o media scadenza, per cui più della metà diventano pazienti a vita della psichiatria coattiva. Il TSO è la forma e la sostanza, rimaste inalterate, dell'internamento manicomiale. I giudici tutelari vigilano pochissimo o nulla sull'opportunità dei provvedimenti, che gli psichiatri sottopongono alla loro approvazione. Alcune preture da noi direttamente interpellate dicono: ma c'è l'autorità dei medici, cosa possiamo obiettare noi! questo è l'approccio di molti giudici, per cui migliaia di persone sono sottoposte all'unico giudizio di un medico prima e di un altro suo collega dopo, senza che possa intervenire alcuna differente tutela.
Se uno psichiatria è convinto o afferma che tizio è malato di mente e che va ricoverato anche contro la sua volontà (il diniego di un pazzo infatti non conta, anzi il segno della sua malattia mentale è proprio la "non coscienza della sua malattia" come ci diceva ieri uno psichiatra di Monterotondo contro un nostro utente!), non troverà nessuna reale barriera nè nel giudice, nè nel sindaco che emetterà l'ordinanza. Sono rari i casi in cui l'intervento del Telefono Viola non genera gravi contrasti con la psichiatria, a causa di questa posizione di arbitrio e di privilegio dello psichiatra della USL o del reparto ospedaliero che commina il ricovero coatto.
Attualmente il Telefono Viola fornisce a chi si sente a rischio una procura legale molto utile, che anticipa l'opposizione al TSO da parte del soggetto dell'Associazione, o del suo avvocato laddove vi fosse.
Tutte le associazioni del Telefono Viola e collegate, sono a favore dell'abolizione del T.S.O. in psichiatria. L'attuale regolamentazione non ammette possibilità d'errore da medico, e favorisce arbitrii e abusi sulla materia costituzionale più delicata, che è libertà personale.
Quando, raramente, siamo arrivati in tempo presso un giudice tutelare cioè prima della convalida di un TSO, ci sono state buone probabilità di rifiuto o sospensione del provvedimento.
L'assurdo oggi è che mentre un qualsiasi imputato di atti criminali ha immediatamente diritto ad avere un avvocato prima della conferma degli arresti l'imputato di "pazzia" da un solo medico, può essere arrestato in reparto psichiatrico, e trattato da essere inferiore per settimane, prima che si possa ascoltare un avvocato Questi poi avrà bisogno della perizia di un altro psichiatra, non sempre facile e disponibile. Si tratta di vere e proprie catture senza avvocati e senza processi.
Si aggiunga a queste limitazioni di legge il fatto che per l' 80% dei ricoveri ci troviamo di fronte a persone emarginate dalle famiglie o dalla società, disoccupati senza prestigio e potere economico. Tra due soggetti che si danno del pazzo l'un l'altro, stiamo pur sicuri che se qualcuno sarà ricoverato sarà quello con meno soldi e potere. Chi ha più soldi e potere lo vorrà ci ricoverare e quindi sarà contro il Telefono Viola.
Il TSO è il motivo per cui il Telefono Viola colleziona contrasti e antipatie mentre telefoni "a colori" hanno alleanze più favorevoli e muovono sentimenti più solidali. Le vittime di internamento sulla base di pretesti psichiatrici sono un mondo da lasciare agli psichiatri ...Ma qualcosa comincia a cambiare... Sono diversi oggi i familiari e i candidati a "pazienti psichiatrici" che chiedono informazioni e apprezzano i consigli delle nostre associazioni per evitare possibile il più possibile il TSO prima che ci si avventuri in un percorso di psichiatizzazione, irreversibile.
in alto

PSICOFARMACI
Il problema degli psicofarmaci è forse il più noto anche perchè ormai si sa che il Tavor è il farmaco più comprato dagli italiani ! Quello che si sa di meno è che i neurolettici hanno soltanto funzione di inibizione nervosa e muscolare attraverso una interferenza sui neurotrasmettitori delle sinapsi cerebrali. Non curano nulla, ma inibiscono o esaltano comportamenti linguistici muscolari e funzioni cerebrali come il sogno l'immaginazione e la memoria.
Kokoupulos, psichiatra romano, fautore dell'elettroshock anche per le donne incinta, per difendere la sua "elettromania" accusa gli altri psichiatri di fabbricare attraver psicofarmaci "una montagna di deficienti". Lo stesso discorso viene fatto da Cassano a Pisa.Il risultato è che tra i deficienti a causa degli psicofarmaci e gli zombi a causa degli elettroshock c'è poco da stare allegri e fiduciosi.
Due telefonate su dieci sono di persone che sono in cura obbligatoria presso i Centri di Igiene Mentale delle USL, dove, senza passare attraverso le procedure di legge del TSO, comunque aggirate o vanificate dall'arbitrio medico, vengono obbligate a dosi massicce di Serenase e di iniezioni periodiche di Haldol o di Moditen, praticamente a vita, pena la minaccia del ricovero coatto.
Molti centri di igiene mentale delle USL stanno rinunciando a fare psicologia a favore della più sbrigativa psichiatria coattiva extraospedaliera. Pochi pazienti vengono realmente informati delle controindicazioni degli psicofarmaci, perchè? di fatto a loro non si lascia alcuna libertà di decidere in merito.
Molti denunciano il fatto che non gli si faccia leggere neppure i foglietti delle controindicazioni. Altri protestano perchè? a minestre e bevande vengono mischiate dosi di psicofarmaci, che non conoscono nè in quantità nè in qualità. La mamma imparerà dallo psicologo o dallo psichiatra a mettere di nascosto una trentina di gocce nell'aranciata per far star buono il suo caro figliolo...
Succede poi che molti psicofarmaci, oltre che neurointossicazione, creano assuefazione, nè più nè meno come l'eroina, e quindi inducono man mano una debilitazione costante dei grandi organi e dell'intero organismo.
A questo punto la persona è psichiatrizzata e quando chiama il Telefono Viola non si sa bene se è per liberarsi seriamente dalla dipendenza degli psicofarmaci o per denunciare passati soprusi psichiatrici di cui c'è poca traccia anche nella sua memoria. Spesso si tratta di persone, già danneggiate dai TSO e dagli psicofarmaci, nelle loro capacità espressive, connettive e relazionali per cui gli stessi avvocati gli danno del pazzo da curare...
Ecco perchè? il problema della denuncia dell'abuso psichiatrico è spesso compromesso dallo stesso tipo di abuso subito. Questo costituisce lo specifico della questione psichiatrica.
Cosi l'umiliazione sociale e le angherie subite durante un ciclo di TSO rendono la persona tanto cupa e terrorizzata di dentro, che essa avrà più voglia di dimenticare che di denunciare.
Sono queste le ragioni per cui il Telefono Viola alla vigilanza sui diritti dei pazienti, anche se già psichiatrizzati, aggiunge quella sui diritti dei cittadini a non diventare pazienti psichiatrici (a vita) per l'arbitrio di familiari, datori di lavoro e medici autoritari.
in alto

ETICHETTE PSICHIATRICHE
L'ultimo problema che crea molti abusi ed è causa di successive violenze è quello dello "spaccio" di diagnosi psichiatriche. La facilità e la leggerezza con cui si tacciano di schizofrenico e di deliranti, forme del tutto naturali di comportamento umano, o funzioni proprie del neoencefalo umano, come l'immaginazione, il sogno, l'inventiva, lo sdoppiamento ed ruoli ecc. è a dir poco sbalorditiva.
Il giudizio psichiatrico si contrassegna con particolare ottusità e ridicolaggine rispetto a giudizi di altro tipo: antropologico, filosofico, religioso, poetico, culturale, sociologico, psicologico, letterario ecc. (V. Giorgio Antonucci, Critica del giudizio psichiatrico, Ed. Sensibili alle foglie, Roma 93; G. Antonucci /A. Coppola, I pregiudizi e la conoscenza, critica alla psichiatria, ed. Apache, Roma '85).
Mentre il nostro Davide C. nel giugno del '91 era condannato all'amputazione della gamba in seguito a un incendio avvenuto mentre era legato in TSO al Forlanini di Roma (processo in via di istruzione), qualche psichiatra del S. Eugenio continuava a diagnosticare che Davide era malato di mente perchè "delirava" e inveiva come un diavolo contro di loro.
Nessuno di loro aveva mai letto (o provato) come sia naturale delirare in mezzo al fuoco o a causa del bloccaggio della libertà fisica che ancora si perpetrava. Le scelte, obbligate o libere dell'immaginazione umana, vengono bollate come forme di delirio e di schizofrenia, senza che si dica esattamente cosa siano queste (V. Roberto Cestari, L'inganno psichiatrico, idem 95)
Le diagnosi psichiatriche, soprattutto quelle che legittimano ricoveri coatti e cure obbligatorie sono spesso, già al momento della loro attribuzione, abusi di carattere gnoseologico, che attaccano l'immagine sociale dell'individuo, il suo diritto alla buona fama negli ambienti di vita e di lavoro.
Diverse persone ci hanno denunciato il fatto che non trovano più lavoro all'uscita dai reparti psichiatrici, nonostante comprovino la loro idoneità con perizie psichiatriche favorevoli.
Attraverso gli incontri settimanali di ecologia umana, o di critica alla psichiatria coattiva, le associazioni del Telefono Viola, pur nella condanna più chiara della violenza e della illegalità, aiutano tutti a interpretare i comportamenti umani, anche quelli più conflittuali e oscuri, in modo naturale, senza la categorizzazione psichiatrica, che procede invece per distinzioni ingenue e pericolose tra comportamenti normali e anormali.
L'intervento quindi è di carattere legale e socioculturale. Il Telefono Viola, pur avendo qualche medico ed alcuni psicologi tra i suoi consulenti "non-psichiatrici" (Antonucci, Cestari), si caratterizza per una scelta propriamente non terapeutica, in quanto ritiene e dimostra che il problema psichiatrico è essenzialmente un problema di interpretazione culturale.
in alto

LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL TELEFONO VIOLA
La situazione economica del telefono viola è senz'altro la peggiore rispetto a quella, già grave, della telefonia sociale in genere. Tranne qualche sottoscrizione di pochi utenti, non sono mai stati ricevuti fondi pubblici (salvo una piccola eccezione ad opera del comune di Bologna). Praticamente nessun Telefono Viola ha una sede autonoma e stabile e le bollette telefoniche sono a carico degli stessi volontari, che pagano con salate collette anche gli affitti. Quello di Roma, il primo, sta in questi giorni per chiudere la sede in attesa di una ospitalità meno costosa. (Il c.c.p. del Telefono Viola di Roma è 67172007, intestato a Associazione Telefono Viola, Via dei Latini 30, 00144 Roma. Per contributi agli altri Telefoni Viola, contattarli tramite le segreterie telefoniche) [1]. Eppure, si potrebbe fare un conto approssimativo, riferito almeno a un minimo di duecento persone in quattro anni, a cui l'intervento preventivo del Telefono Viola, ha evitato una vita di segregazione psichiatrica. Il costo degli internamenti per le famiglie e per lo stato è molto alto (una media di trenta giornate di ricovero a 500 mila lire al giorno, con una cadenza almeno biennale per il 50% dei ricoverati, secondo alcune statistiche). Averlo evitato è un segno molto tangibile dell'attività del Telefono Viola, capace di generare forti economie oltre che una maggiore tutela dei diritti del cittadino contro una psichiatria troppo spesso disumanizzante. Vorremmo soltanto essere più aiutati e sostenuti dalle Amministrazioni e dalla pubblica.
Roma, aprile 1995.
in alto

[1] Dal 14 novembre 2009, data della riattivazione del Telefono Viola di Roma, la sede è presso il Sol.Co in Piazza Vittorio Em. 31, 2° p. mentre il nuovo centralino è 06/490821, fax 06 491623. Questi numero e la sede sono condivisi con LUVIS – Libera Università del Volontariato, di cui Alessio Coppola Presidente (V. www.luvis.eu).


domenica 6 dicembre 2009

Rinasce lo storico Telefono Viola Roma


Comunicato Stampa del Telefono Viola Roma contro gli abusi della psichiatria
alessio.coppola@luvis.eu

LA NOTIZIA

SABATO 14 Novembre 2009 è stato riattivato, dopo anni di studio e riorganizzazione, il Telefono Viola Roma, fondato nell’ottobre del 1991 dal Dr. Alessio Coppola, ora anche presidente di LUVIS (Libera Università del Volontariato e dell’Impresa Sociale.)

Cosa farà il Telefono Viola Roma
Potranno essere chiesti appuntamenti per denunce di abusi e violenze in ambito psichiatrico telefonando alla segreteria 06/490821 r. a. (fax 06/491623) dal lunedì al venerdì.

L’emergenza
Oggi primo intervento della riapertura del Telefono Viola Roma, con sopralluogo del Presidente Alessio Coppola allo SPDC presso l’Ospedale Civile di Pontecorvo, dove si trovava in TSO una giovane donna. Il Telefono Viola Roma, dopo aver parlato con i sanitari, ha preso atto dell’intervenuta interruzione di fatto del TSO con lo scioglimento dei legacci ed il passaggio ad una terapia orale, concordata con la paziente.

Data la recrudescenza di TSO su tutto il territorio romano, laziale e nazionale, e considerati i progetti di legge di prolungamento dei periodi psichiatrici reclusori, il fondatore e primo Presidente del Telefono Viola Alessio Coppola, ha riattivato il servizio di denuncia degli abusi in ambito psichiatrico a carico degli utenti sia in stato di consenso alle cure che in stato di TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). Saranno interessati alla difesa legale possibile, diversi studi legali come quelli di Mancini-Faieta, Galantucci, Maccarrone, Chianta, ecc..

L’attività iniziale di ripristino del Viola Storico
Il Telefono Viola Roma, in attesa di una più completa riorganizzazione, fornirà soltanto consigli ed orientamento. Si possono intanto prenotare incontri telefonici e diretti con il Presidente, alla segreteria di LUVIS (Libera Università del Volontariato e dell’Impresa) sita in Piazza Vittorio Em. 31, tel. 06/490821 r. a. fax 06/ 491623, presso i locali di Piazza Vittorio Em. II, Dr. 31, p. 2, messi a disposizione dal Consorzio Sol.Co per LUVIS, l’Associazione di Promozione Sociale, appartenente alla rete “Progettiamo Insieme”.

NOTA.
Sui primi anni di attività del Telefono Viola (dal ottobre ’91 a ottobre ’98) è stato pubblicato il libro di Giorgio Antonucci e Alessio Coppola, Il Telefono Viola contro i metodi della psichiatria, Ed. Eleuthera 1995, che riporta il pensiero non psichiatrico dello psicoanalista fiorentino Giorgio Antonucci, collaboratore di Basaglia, e di Alessio Coppola, formatore ENI, filosofo e counsellor professionale, primo editore di Antonucci. Su Internet tutta la rete dei Telefono Viola e dei gruppi contrari alla psichiatria costrittiva.
P. S. La donna ricoverata all’SPDC di Pontecorvo, è stata dimessa dopo un’intesa tra i sanitari e gli avvocati e il Presidente del Telefono Viola.