Mozione di stima e solidarietà del Telefono Viola Roma a Maria Rosaria D’Oronzo e al Centro di Relazioni Umane di Bologna - Appello contro il TSO
Il Telefono Viola Roma esprime piena solidarietà a Maria Rosaria D’Oronzo, denunciata per interruzione di pubblico servizio, e dichiara la propria disponibilità ad affiancare con i propri legali i legali del Centro di Relazioni Umane di Bologna per la difesa della nostra amica e collega dott.ssa Maria Rosaria D’Oronzo.
È molto grave che si consideri disturbo e interruzione di cure un’attività di controllo democratico sulla situazione di sospensione dei diritti civili e di comunicazione umana che accompagna sempre con più frequenza i casi di Trattamento Sanitario Obbligatorio.
Noi auspichiamo che i ricoveri coatti siano aboliti e lottiamo per questo obiettivo, e fino ad allora rivendichiamo con forza il diritto di intervento civile. Se questo intervento ci fosse stato durante il TSO che ha portato alla morte Francesco Mastrogiovanni nell’agosto dello scorso anno, sarebbe stata evitata quella grave sciagura.
Noi chiediamo intanto che tutti i momenti attraversati da una persona umana durante il ricovero coatto, cosiddetto TSO, siano visibili ai volontari addetti al problema come noi, ma anche alla stampa ed all’opinione pubblica. Tutti dovranno sapere ora per ora quello che succede ai reclusi della psichiatria legati ai letti di contenzione o vagolanti per settimane sotto una nube intossicante di neurolettici, senza scampo e senza via d’uscita.
Chiediamo che qualche parlamentare si faccia vivo - questa sarebbe una “verifica” prioritaria del suo mandato - per cominciare almeno un’azione di messa in trasparenza di questa tortura legalizzata, autorizzata da psichiatri e giudici, senza costrutto scientifico e senza un regolare processo.
Roma, 11 settembre 2010
Alessio Coppola, fondatore e presidente Telefono Viola Roma
telviolaroma@yahoo.it
Da quasi 20 anni lotto per la difesa dei diritti umani in campo psichiatrico. Per l'abolizione del Trattamento Sanitario Obbligatorio e per la dignità delle persone psichiatrizzate. Quando presente sono sempre intervenuta durante l'esucuzione di un trattamento sanitario obbligatorio, in qualsiasi città italiana, discutendo con tutti i soggetti (psichiatri, infermieri, vigili, sindaci), ma principalmente con la vittima di tale trattamento. In questo questo caso il signore tratto in TSO, con passaporto inglese, voleva chiarirsi con sua moglie che chiaramente voleva "sbarazzarsene".
RispondiEliminaA tutti voi grazie per la solidarietà e la stima.
Ora a Bologna c'è il Movimento a 5 Stelle che potrebbe far qualcosa circa il TSO perchè hanno consiglieri comunali. Provar non nuoce. Partecipate alle loro riunioni generali ed esponete il vostro problema.
RispondiEliminaio ò un problema.....ò una sorella...ed il giudice mi à detto...tu non conti niente ..io posso fare quello che voglio e nessuno mi può fare niente e se ne parli te la faccio pagare....
EliminaGreaat reading your blog post
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