Agli amici, ai lettori del blog e ai collaboratori del Telefono Viola e del Movimento Non Psichiatrico e Antipischiatrico Italiano
La fiction su Franco Basaglia del regista Marco Turco è POSITIVA e controcorrente. Infatti, il Telefono Viola ed i numerosi gruppi antipsichiatrici denunciano un clima generale di rifiuto della diversità e di repressione rispetto alla concezione basagliana della chiusura dei manicomi. Destra e sinistra politiche vogliono aumentare i periodi di trattamento e accertamento sanitario obbligatorio fino a sei mesi in ospedali e cliniche. Giorgio Antonucci andava almeno minimamente consultato, insieme con Agostino Pirella, come collaboratori di BASAGLIA e reali continuatori del suo pensiero. Ho parlato a lungo ieri con Antonucci ed ha chiaramente collocato la figura e l'opera di Franco Basaglia, con cui c'era stima e collaborazione, all'interno di una posizione culturale e politica concentrata sull'abbattimento delle barriere del manicomio inteso come istituzione fatta. Basaglia diceva a Giorgio che lui liberava dal manicomio ma che Giorgio nel manicomio non faceva entrare nessuno rifiutando i trattamenti sanitari obbligatori. Quindi erano interdipendenti. Ora registriamo un peggioramento sui due fronti: aumento delle circoscrizioni manicomiali sotto forma di comunità protette e aumento della psichiatria costrittiva dei TSO.
Ma a questo punto, speriamo che la Televisione Italiana si accorga di questo grande testimone vivente dell'antimanicomialità assoluta che è il Dott. Giorgio Antonucci, medico analista di Firenze, veramente una vita di ascolto e di conversazione con tutti i lati chiari ed oscuri delle persone umane. Era lui che ieri camminava per quei viali dell'Ospedale l'Osservanza di Imola, prestati alla fiction. Lì, Antonucci, dai primi anni settanta, ci ha incontrati sul campo mentre liberava dai legacci donne legate da più di trent'anni e ci insegnava i principi della libertà dalla psichiatria costrittiva e autoritaria dei trattamenti sanitari obbligatori. Ora, se vogliamo continuare realmente l'opera di Basaglia, non dobbiamo perdere più tempo nel contestare questa o quella forma del manicomio come struttura ospedaliera o comunitaria. Bisogna colpire la psichiatria autoritaria (forse tutta!) nel cuore del suo nascere che è appunto il Trattamento Sanitario Obbligatorio. Prevenire e contrastare ogni TSO, delegittimarlo pubblicamente e socialmente con forme vecchie e moderne di critica sociale, questo è il compito del Telefono Viola e del movimento non psichiatrico. Altrimenti ci resta il "santino" televisivo di Basaglia senza il suo cuore e senza la sua interfaccia che è Giorgio Antonucci.
Dr. Alessio Coppola, fondatore e presidente del Telefono Viola, contro gli abusi e le violenze psichiatriche.
io credo che antonucci non sia stato nominato per un motivo ben preciso.
RispondiEliminaantonucci e' e rappresenta ''la staffetta'', la continuazione, di un movimento forte costituito a quei tempi, ma che la psichiatria italiana non ha saputo e non ha voluto cogliere.
del resto basaglia, nei suoi pochissimi anni di lavoro, ci ha dimostrato cio' che si puo' fare, ma anche tutto cio' che poi non e' stato fatto.
nominare antonucci sarebbe stato come dire ''io non sono stato capace, io non sono basagliano''.
''basaglia'', ''la 180'', non sono e non avrebbero dovuto essere un'icona statica, ma un metodo di lavoro, un sentire politico, un atteggiamento umano.
facile e romantico definirsi oggi ''basagliani''...
se a quei tempi un centro di salute mentale rappresentava la novita', lo scandalo, l'inizio di una nuova storia per la salute, la dignita' e il rispetto umano, dopo 30 non solo si rivela uno strumento antiquato, ma principalmente un luogo pericoloso unto di ''vicissitudini'' politiche, farmacologiche e coercitive.
Grazie di cuore per aver fornito spunti di civiltà e scienza, avere paura del diverso.... del matto per poter portare avanti i propri fini ambiziosi senza essere messi in discussione dal matto di turno; questa è vera follia.
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