PER LA VI CONFERENZA SOCIALE DEL TELEFONO VIOLA
Giovedi' 29 luglio 2010, dalle ore 16 alle ore 18, si terrà la VI Conferenza Sociale del Telefono Viola.
Sara' proiettato e commentato il “processo alla psichiatria”, organizzato dal Tribunale Foucault di Berlino nel 1998. Ci saranno aggiornamenti anche sul processo iniziato presso il Tribunale di Vallo della Lucania per la morte in TSO di Francesco Mastrogiovanni e sulle denunce di abusi psichiatrici pervenute al Telefono Viola di Roma in queste ultime settimane.
La conferenza e' coordinata da Alessio Coppola ed è aperta a tutti gli interlocutori, utenti, volontari e collaboratori vari, del Telefono Viola. Vi saranno approfondimenti in piccoli gruppi.
E’ gradita l'affiliazione di nuovi associati (euro 20) e un libero contributo per l’uso dei locali (1 o 2 euro).
Per le ore 18, presso la stessa sede di Piazza Vittorio Em. 31, Roma, è convocata una breve assemblea degli associati per deliberare sul cambiamento della sede legale (da Via dei Salentini a Piazza Vittorio Em. II, 31, presso gli stessi locali in uso a LUVIS). Una successiva assemblea sara' convocata (entro fine settembre 2010) per deliberare alcune necessarie modifiche rispetto allo statuto originario del 1991.
Roma, 15 luglio 2010
LA SEGRETERIA DEL TELEFONO VIOLA
Giovedi' 29 luglio 2010, dalle ore 16 alle ore 18, si terrà la VI Conferenza Sociale del Telefono Viola.
Sara' proiettato e commentato il “processo alla psichiatria”, organizzato dal Tribunale Foucault di Berlino nel 1998. Ci saranno aggiornamenti anche sul processo iniziato presso il Tribunale di Vallo della Lucania per la morte in TSO di Francesco Mastrogiovanni e sulle denunce di abusi psichiatrici pervenute al Telefono Viola di Roma in queste ultime settimane.
La conferenza e' coordinata da Alessio Coppola ed è aperta a tutti gli interlocutori, utenti, volontari e collaboratori vari, del Telefono Viola. Vi saranno approfondimenti in piccoli gruppi.
E’ gradita l'affiliazione di nuovi associati (euro 20) e un libero contributo per l’uso dei locali (1 o 2 euro).
Per le ore 18, presso la stessa sede di Piazza Vittorio Em. 31, Roma, è convocata una breve assemblea degli associati per deliberare sul cambiamento della sede legale (da Via dei Salentini a Piazza Vittorio Em. II, 31, presso gli stessi locali in uso a LUVIS). Una successiva assemblea sara' convocata (entro fine settembre 2010) per deliberare alcune necessarie modifiche rispetto allo statuto originario del 1991.
Roma, 15 luglio 2010
LA SEGRETERIA DEL TELEFONO VIOLA
Salve! sono la mamma di una ragazza di 31 anni che all'età di 19 anni ha incominciato a manifestare dei disturbi psichiatrici in seguito catalogati come "disturbo bipolare" "sindrome schizoaffettiva"...dall'insorgere di tali disturbi è in cura da uno specialista psichiatra di Roma di chiara fama e che gode della fiducia illimitata mia e di tutti coloro che hanno avuto bisogno delle sue cure e dei parenti che come me sono accanto a questo tipo di malati...mia figlia,grazie ai "famigerati" Risperdal e Ziprexa ha potuto condurre fino ad oggi una vita completamente identica ai suoi coetanei,è riuscita a laurearsi in architettura,è riuscita a vivere da sola per quasi dieci anni in una casa di studenti a Milano (noi viviamo in una piccola cittadina di provincia del sud) e si sta inserendo nel mondo del lavoro...certo abbiamo trascorso momenti difficili,io con lei,anche in ospedale psichiatrico e sempre perchè arbitrariamente smetteva di curarsi....Ora,con tutto il rispetto che io posso avere per la vostra lodevole iniziativa,è indubbio che ci siano abusi grandissimi in questo campo,mi dovete permettere di dire che un gruppo su un network come Fb come "No al Risperdal"o il vostro telefono siano motivo di ribellione alla cura per una persona come mia figlia,intelligente,sensibile e colta ma estremamente fragile che ha sempre visto come un fatto discriminante e inaccettabile il dovere ogni giorno assumere degli psicofarmaci.
RispondiElimina...io non sono nessuno,solo una mamma che ha vissuto al fianco di un figlio un dramma risolto brillantemente con una semplice e non pesante cura farmacologica che putroppo,credo che si dovrà protrarre per tutta la vita...Ora tutto questo si sta vanificando perchè mia figlia,leggendo ed informandosi anche attraverso il vostro sito, vorrebbe smettere questa cura chè è l'unica che la fa "vivere" ...
so che vi ha telefonato e temo molto che il vostro intervento possa condizionare le sue decisioni...scusate se mi sono permessa di scrivere tutto ciò,ripeto,ho frequentato gli ospedali psichiatrici ed i centri di salute mentale e ritengo la vostra iniziativa lodevole e in alcuni casi necessaria,sono convinta però che dovreste specificare meglio a chi sono rivolti i vostri interventi in modo da non far sorgere dubbi in pazienti che da anni conducono una vita normalissima compensando gli squilibri con i farmaci...grazie
Gentile signora,
RispondiEliminapurtroppo le cose che per sua figlia sono andate bene, almeno secondo il suo parere, non sono andate altrettanto bene per tante, tante altre persone! Noi vigiliamo sugli abusi e sui diritti di libertà terapeutica, non ostacoliamo quindi le persone che di loro volontà si rivolgono alla psichiatria ed agli psicofarmaci, pur sapendo dei rischi cui vanno incontro. La cosa che più monitoriamo sono le conseguenze che i trattamenti obbligatori inducono quasi sempre nelle persone che li subiscono (alcuni fino alla morte come nel caso Mastrogiovanni). Inoltre, cerchiamo di diffondere le informaziioni che ci provengono da tutto il mondo scientifico in merito all'emergere di alcune controindicazioni sulla materia. Di una cosa quindi deve stare tranquilla: non ci mettiamo mai contro la volontà di una persona, anche se questa volontà fosse quella di sottoporsi liberamente a degli elettroshock, pur noi sconsigliandoli molto e chiedendone l'abolizione istituzionale. Insomma lavoriamo per la piena informazione, conoscenza e autodeterminazione. Un caro saluto Alessio Coppola, fondatore e presidente Telefono Viola Roma
Ci venga a trovare se Le fa paicere 806/490821)
Gentile signora, io credo che lei ci tenga al benessere di sua figlia, e per questo scrive per come ha scritto. La invito però a leggere l'articolo a cui si accede dal link che riporterò sotto. È opportuno sapere che l'autore del libro da cui è estratto il brano, è uno psichiatra.
RispondiEliminaVa "bene" il gesso quando c'è una rottura, ma poi il gesso va tolto e occorre camminare senza esso.
Cordiali saluti.
Natale Adornetto - Dottore in psicologia
http://www.danni-psicofarmaci.it/scandalo-psicofarmaci