COMUNICATO DI TELEFONO VIOLA
QUALCHE ORA FA LA STORICA SENTENZA CONTRO LA CONTENZIONE PSICHIATRICA SENZA CONTROLLO INFERTA DAL REPARTO PSICHIATRICO DI VALLO DELLA LUCANIA ALL'INSEGNANTE FRANCESCO MASTROGIOVANNI. LA PRESIDENTE DOTTORESSA ELISABETTA GARZO HA ACCOLTO LA TESI ACCUSATORIA DEGLI AVVOCATI DELLA FAMIGLIA E DELLE PARTI CIVILI IN RELAZIONE AI CAPI D’IMPUTAZIONE RIGUARDANTI I MEDICI E HA ASSOLTO GLI INFERMIERI. IN PARTICOLARE, COSì COME ANCHE TELEFONO VIOLA, MEDIANTE L'AVVOCATO DI PALMA AVEVA RICHIESTO IN REQUISITORIA, IL TRIBUNALE MONOCRATICO HA CONDANNATO PER SEQUESTRO DI PERSONA E MORTE COME DELITTO DERIVATO DAL SEQUESTRO, CINQUE DEI SEI PSICHIATRI, CHI A QUATTRO ANNI DI CARCERE (QUATTRO DI LORO) E CHI A TRE (UNO DI LORO), MENTRE TUTTI E SEI SONO STATI INTERDETTI PER CINQUE ANNI DAI PUBBLICI UFFICI. E' STATA COSì SODDISFATTA AMPIAMENTE, A NOSTRO PARERE, L'ESIGENZA DI GIUSTIZIA E DI VERITA' RECLAMATA DALLA FAMIGLIA MASTROGIOVANNI, ALLA QUALE CI SIAMO STRETTI CON GIOIA IN UN SOLO FORTE ABBRACCIO. SONO STATE RILASCIATE INTERVISTE A RADIO TV E STAMPA. ALTRI DETTAGLI NELLE PROSSIME ORE GIORNI. ORA DICIAMO SOLO UN GRAZIE E UN BRAVO AL NOSTRO AVVOCATO GIOACCHINO DI PALMA, CHE HA TENUTO SEMPRE UNO STILE SOBRIO MA MOLTO EFFICACE.INVITIAMO TUTTI I NOSTRI UTENTI AD APRIRE IL CUORE ALLA SPERANZA DI UN MAGGIOR CONTROLLO FUTURO CONTRO LO STRAPOTERE DI UNA CERTA PSICHIATRIA COSTRITTIVA E DELITTUOSA. IN VENT'ANNI E PIù DELLA NOSTRA ATTIVITà QUESTA E' LA PIU BELLA NOTIZIA CHE ABBIAMO POTUTO DARE!
ALESSIO COPPOLA, PRESIDENTE DI TELEFONO VIOLA
P.S. Ho scritto il post a memoria. Dovremo confrontarlo con il dispositivo originale della sentenza per le opportune integrazioni e precisazioni. Mi dicono che il dispositivo già gira su internet.
P.S.S. Allego foto oltre che mia (Legale rapresentante di Telefono Viola al processo), e degli avvocati Gioacchino Di Palma (Telefono Viola) e Michele Capano (Avvocati senza frontiere - Associazione Robin Hood), di Caterina sorella di Francesco Mastrogiovanni e foto di Avv. Caterina Mastrogiovanni, avvocato principale nel processo. L'avvocata è con Grazia Serra, nipote di F. Mastrogiovanni e con Giuseppe Galzerano del Comitato Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni. Segue foto delle due sorelle Grazia e Teresa. Ieri in attesa della sentenza (postate da A. C.).
Andiamo avanti!
RispondiEliminaSentenza processo Mastrogiovanni
SI NATALE, ANDIAMO AVANTI, MAGARI CON NUOVE FORZE, MA ATTENZIONE A SOTTOVOLUTARE L'IMPORTANZA DI QUESTA SENTENZA. E' COME SE FOSSIMO INCAPACI DI GIOIRE ANCHE DI FRONTE A UN FORTE SEGNALE DI ATTENZIONE E DI CONTROLLO CHE VIENE DA QUESTA SENTENZA AD UNA TROPPO FACILE PSICHIATRIA COSTRITTIVA. Alessio
EliminaPeppe Tarallo sulla SENTENZA CASO MASTROGIOVANNI (prima parte)
RispondiEliminaPrima di tutto voglio dare atto del garbo,serietá e determinazione con cui é stato condotto il processo garantendo tempi brevi che in Italia é un elemento importante enon trascurabile di giustizia. Apprezzo gli aspetti piú che positivi che i familiari e il comitato insieme alle associazioni costituitesi aspettavamo:il riconoscimento della contenzione come sequestro di persona (altro che blanda e lecita!),della morte conseguente ad altri delitti e lo scontato falso in atti d'ufficio. In Italia questo diventa un punto fermo da cui ripartire per nuove norme piú civili e rispettose della dignitá e dei diritti inalienabili della persona e contrastare le pericolose proposte legislative in atto e le diffuse pratiche spesso mortali ancora in uso in tutto il nostro paese. Preciso che non sono un giustizialista né amo pene carcerarie e carceri,altrettanti luoghi di pena e dolore che andrebbero aboliti o profondamente rinnovati alla luce dei principi della nostra Costituzione e in nome di Beccaria che si rivela piú moderno ed attuale dei nostri legislatori e gestori dei nostri penitenziari. Umanamente sono vicino a chi ha subito condanne che segneranno la vita loro e delle loro famiglie:avrei gradito che eguale umanitá fosse stata mostrata nei confronti di Franco e di tanti altri pazienti che rimangono sempre persone e cittadini da rispettare;avrei gradito che avessero almeno chiesto scusa ai familiari colpiti da un lutto che niente puó cancellare o attenuare. Ma,come aveva rilevato nella sua arringa l'avv. Valentina Restaino,queste sono le pene massime che si danno,giustamente, in Italia e nel resto del mondo civile,per il maltrattamento e la morte di animali che ancora fatichiamo a considerare come soggetti con loro diritti. Non so se gli imputati hanno avuto riconosciute attenuanti come prima volta,una prima volta,forse che é tale per il solo fatto che la morte di Mastrogiovanni é la prima che é arrivata a un processo e a sentenza senza essere stata archiviata o fosse tentata la promozione di azione legale,considerate la difficoltá di prove e lo squilibrio di 'credibilitá' tra le parti.
Peppe Tarallo sulla SENTENZA CASO MASTROGIOVANNI (seconda parte)
RispondiEliminaCosí come,al di lá dell'individuazione delle singole e rispettive responsabilitá ritengo difficile da comprendere ed accettare che chi era addetto alle cure infermieristiche ed é venuto meno alla stessa deontologia professionale che non li subordina e sottomette ad ordini ritenuti incongrui,illeciti ed illegittimi siano stati assolti,altrimenti il rischio é quello di ricadere nella logica degli 'esecutori' nazisti che cosí cercavano di giustificare la loro acritica e passiva accettazione di ordini criminali come obbligo di obbedienza:gli ospedali non sono lager o luoghi e terra di nessuno dove diritti e doveri sono sospesi. Nella sentenza manca questo elemento di civiltá giuridica che impedisca in futuro ad altri di fare altrettanto. In questa occasione rinnovo tutta la mia vicinanza,solidarietá e ammirazione per i familiari di Franco Mastrogiovanni che hanno saputo,facendo forza al loro dolore,portare avanti con determinazione e grande civiltá e rispetto la propria azione legale tesa sia a dare giustizia a Franco (in un luogo che da vivo non gli era stata mai riconosciuta infliggendogli condanne poi cancellate) che a restituirgli quella dignitá che gli era stata negata nella fase sia del TSO che della degenza ospedaliera,una dignitá che nello stesso processo si é voluta negare da parte del p.m. oltre che dagli avvocati della difesa.Ma soprattuto hanno voluto che questo caso fosse anche l'occasione di far riconoscere da un tribunale italiano l'illegittimitá e illiceitá di comportamenti e pratiche che la legge giá vieta ma ancora ampiamenti diffusi,affinché ció possa non accadere mai piú e ad altri. Ringrazio naturalmente tutti i componenti del comitato e gli amici,compagni,circoli,associazioni che ci sono stati vicini e in ultimo ma non per ultimo la stampa sia locale e nazionale che hanno seguito con professionalitá e partecipazione non comuni il caso MASTROGIOVANNI e a quanti ci sono stati e continuano ad esserci vicini e partecipi sulla rete.
Peppe Tarallo, innanzitutto complimenti anche a te per la tua disamina sempre attenta e circostanziata delle fasi di questo processo. Anche dalle reazioni preoccupate provenienti da alcuni reprati psichiatrici, devo dire che l'effetto della sentenza comunque è "preoccupante" per molti approcci facili alla contenzione ancora in uso in molti SPDC. Chiederò a Di Palma un suo specifico parere sull'assoluzione agli infermieri. Parlandone però in una delle udienze passate concordavamo entrambi sula non equivalenza che ora tu richiami tra nazista esecutore e colonnello delle SS applicandola alla fattispecie delle imputazioni in gioco. Secondo me il Giudice ha voluto invece rimarcare la valenza dello strapotere gerarchico della psichiatria in particolare per quanto riguarda il "sequestro" di persona. Osservo anche che in questo modo il "fronte" comune fino ad ora espresso come una coalizione tra psichiatri e infermieri sarà impossibile che si ripresenti anche in appello a causa di questa forte differenziazione tra le loro responsabilità (ai fini del sewquestro e morte conseguente) sancita dalla secondo noi IMPORTANTE SENTENZA!. Alessio Coppola (T Viola)
EliminaQuanti" Francesco Mastrogiovanni dovranno esserci in Italia prima che si metta la parola fine a questi omicidi premeditati?"Eccessivo chiamarli "premeditati?"Quale medico o infermiere non conosce le conseguenze di una prolungata coercizione e in quelle condizioni?
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